Mercoledì 4 dicembre, alle ore 21, nella nuova sala riunioni, in piazza dell'Unità, a Centobuchi di Monteprandone si terrà un nuovo appuntamento della rassegna "Oltre lo scatto". Ospite della serata il fotografo Franco Glieca.
A Centobuchi Franco Glieca cercherà di rispondere ad una domanda: "Tutti fotografi con photoshop! Quando si scattava a pellicola, quello che scattavi, era! Sono vere queste affermazioni?". Glieca condurrà i presenti all'incontro in quel che accade in camera oscura dove la fotografia analogica prende forma. Un incontro di confronto in cui renderà tutti partecipi della sua arte e di quanto il fotografo possa personalizzare uno scatto.
L'evento organizzato dall'associazione "Mosso Piceno La Bottega della Fotografia", con il patrocinio del Comune di Monteprandone, è un'occasione per condividere con fotografi professionisti esperienze sia fotografiche, sia personali dietro l'obiettivo parlando sia del mondo della fotografia, sia delle loro storie di vita.
Nato a Chieti nel 1977, Glieca la sua passione per la fotografia è iniziata all’età di 11 anni, quando la sorella Elsa gli regalò la mia prima fotocamera. Dopo aver studiato Elettronica, si è avvicinato più approfonditamente alla fotografia, frequentando il Fotoclub Chieti e partecipando a numerosi concorsi, tra cui il Concorso Internazionale “Archeologia & Ambiente”. Nel 1997, ha sviluppato il mio primo rullino in bianco e nero nella nuova camera oscura, un’esperienza che ha segnato l’inizio del suo percorso professionale. "Negli anni successivi - racconta Glieca - ho collaborato con diversi studi fotografici locali, realizzando servizi per eventi come matrimoni, battesimi e cresime. Nel 2016, Fujifilm Italia ha pubblicato una mia serie di fotografie dedicate ai paesaggi in bianco e nero. Mi occupo principalmente dello sviluppo di pellicole in bianco e nero e a colori, della stampa analogica in camera oscura e della stampa fine art digitale. Offro anche servizi fotografici per cerimonie e, tra i miei clienti, ci sono diversi autori italiani per cui gestisco l’intero processo di sviluppo e stampa delle pellicole. Organizzo workshop, sia da solo che in collaborazione con altri fotografi, incentrati sulla fotografia analogica. Inoltre, ho curato la parte tecnica di sviluppo e stampa del progetto Randstad1969: 141 rullini da riportare alla luce. La Camera Oscura è il mio luogo del cuore, dove la fotografia si fonde con l’artigianato: un ambiente in cui ogni scatto diventa un’alchimia, una vera e propria magia. Ho cercato di mantenere il tono personale e coinvolgente, ma con una struttura un po’ più chiara e scorrevole".