Per la rassegna storica, Alchimie d’Arte presenta il nuovo libro di Daniele Astolfi . “La brigata e la Maiella suggestioni tra mito e antropologia” Ediz. Solfanelli editore.
L’evento si svolgerà Sabato 30 novembre 2024 ore 18.00 presso la Nuova sala riunioni, piazza dell’Unità a Centobuchi. L’evento come sempre è Patrocinato dal Comune di Monteprandone e si avvale delle collaborazioni di Avis Monteprandone e Auser insieme Monteprandone. Con gli sponsor Farmacia S. Giacomo di Fabrizio Roncarolo e Code Service di Lino Damiani.
L’evento sarà condotto da Domenico Parlamenti Presidente di Alchimie d’Arte e Enrica Consorti , responsabile artistica di Alchimie d’Arte, la voce recitante della serata sarà Sonia Burini. Esporranno Tiziana Marchionni e Laura Nardinocchi. L’ingresso è libero e gratuito. Info: 3285546583.
L’autore
Astolfi Daniele, nato ad Arsita (Te) nel 1959, risiede a San Giovanni Teatino (Ch). Laureato in Sociologia all’Università degli studi “Carlo Bo” di Urbino. Giornalista pubblicista, collabora con il quotidiano “Il Messaggero”. Ricopre la carica di vicesegretario collaboratori del Sindacato Giornalisti Abruzzesi. Ricopre il ruolo di export manager in un’azienda italiana.
Ha esordito nella narrativa con il romanzo Sotto la sabbia dorata (Tabula fati, Chieti 2022) e successivamente pubblicato il saggio Il casolare dell'inganno (Solfanelli, Chieti 2023). Alcune sue poesie sono state pubblicate in Cuore, viaggio nel pensiero (Alfonso Mammarella Editore, 1991) e in Una luce in fondo al tunnel (Cannarsa, 1992) a cura di Luigi A. Medea. Ha ricevuto il Premio Speciale del Presidente della giuria all’Histonium 1992 e il Premio Verzella 2023.
Il libro
La storia narrata nel libro si riferisce a un evento realmente accaduto nel periodo della seconda guerra mondiale nella montagna della Maiella e più esattamente a Pietransieri (AQ), il 21 novembre 1943 nel bosco dei Limmari, quando 128 civili inermi furono trucidati tra cui 60 donne, 34 bambini al di sotto dei 10 anni e molti anziani, dai soldati nazisti senza motivazioni ma per il semplice sospetto che la popolazione civile sostenesse i partigiani. *La violenza dei tedeschi, comandati dal maggiore Wolf Werner Graf von der Schulenburg (responsabile anche della strage di Matera), si accanì in un primo momento contro il bestiame razziato, mitragliato e abbandonato nei boschi circostanti. In un secondo momento i nazisti rastrellarono gli abitanti inermi che si trovavano fra i casali dei Limmari e li trucidarono. I cadaveri restarono a lungo abbandonati nella boscaglia, nelle radure, fra le rovine dei casali, sepolti dalla neve sino all'estate del 1944.Scampò alla strage una sola superstite, Virginia Macerelli, una bambina di sei anni che fu occultata e protetta dalle vesti della mamma.
Da qui parte il racconto appassionato di Daniele Astolfi che descrive con accuratezza di particolari le vicende, le testimonianze, i luoghi e i personaggi che hanno contribuito al ricordo di questo evento che ancora è vivo in chi è rimasto in quei luoghi e dalle testimonianze scritte lasciate. In questo luogo a ricordo perenne c’è una lapide e i nomi e l’età dei morti. Sul gonfalone del Comune di Roccaraso è stata appuntata la Medaglia d'Oro al Valor Militare il 15 luglio 1967 dall'allora capo dello stato Giuseppe Saragat, in memoria della terribile strage.