Mercoledì 20 novembre, alle ore 21, nella nuova sala riunioni, in piazza dell'Unità, a Centobuchi di Monteprandone si terrà un nuovo appuntamento della rassegna "Oltre lo scatto". Ospite della serata il fotografo Sebastiano Del Gobbo.
Nato e cresciuto nelle Marche, nel cuore dell’Italia, è stato profondamente influenzato dalla bellezza di questi luoghi nel suo modo di percepire la vita: "insegnandomi - dice Del Gobbo - ad apprezzare la genuinità delle cose e a vivere con una certa tranquillità. Questi valori, insieme alla mia passione per la fotografia, mi hanno spinto a immortalare le meraviglie della natura e, in particolare, dei Sibillini, montagne che sono sempre state il mio punto di riferimento. Inizialmente mi sono dedicato alla fotografia naturalistica, ma col tempo ho sviluppato un crescente interesse per la sperimentazione di nuovi stili e tecniche fotografiche. La mia fascinazione per le filosofie orientali mi ha avvicinato al minimalismo, che oggi rappresenta uno degli aspetti più significativi del mio lavoro".
Vincitore di concorsi fotografici, Del Gobbo ha esposto in diverse mostre, ha realizzato reportage, è stato selezionato come uno dei rappresentanti italiani al Festival Internazionale di Fotografia di Lishui, in Cina ed è stato selezionato nel 2016 tra i 70 fotografi italiani che hanno esposto alla “Notte magica della Fotografia” a Potenza.
A Centobuchi presenterà "Un percorso": "Sono tre le passioni che caratterizzano fortemente la mia vita - spiega Del Gobbo - la fotografia, la montagna e la spiritualità. In rigoroso ordine sparso. Sono nate tutte tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90, quando avevo un’età tra i 18 e i 21 anni e nessun sospetto circa l’influenza che questi percorsi avrebbero avuto su di me. Col tempo, era inevitabile, il confine tra questi interessi è diventato sempre più sfocato, fino a scomparire del tutto. Quindi mi capita spesso, ad esempio, di fare due passi in montagna, essere rapito da scorci di eternità nascosti in un istante prezioso e scattare una foto nel tentativo (quasi sempre fallimentare) di “fissare” quel momento in qualcosa di più duraturo e condivisibile… Ma non è solo la bellezza e la vastità di un paesaggio che attirano la mia attenzione: spesso sono gli oggetti visibilmente decadenti, nei quali i segni del tempo sono evidenti e inspiegabilmente affascinanti. Il tempo…Il tempo mi ha aiutato a capire che andare in montagna, studiare o scattare fotografie hanno la stessa finalità: la ricerca di senso. Ma sarei un ipocrita se non ti dicessi che tutto questo è anche fonte di piacere".
L'evento organizzato dall'associazione "Mosso Piceno La Bottega della Fotografia", con il patrocinio del Comune di Monteprandone, è un'occasione per condividere con fotografi professionisti esperienze sia fotografiche, sia personali dietro l'obiettivo parlando sia del mondo della fotografia, sia delle loro storie di vita.